Nel compimento si supera in misericordia la giustizia umana
L’amore è giusto e misericordioso
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello» (Dalla liturgia).
«Occhio per occhio» e «dente per dente» non sono parole che indicano una pratica barbara, disumana, qualcosa di ingiusto. Tutt’altro. Sono espressioni che sintetizzano la giustizia degli uomini. Una giustizia forse primitiva, un po’ brutale, che deve essere ancora perfezionata, ma queste parole non realizzano un’ingiustizia.
È però vero che la giustizia degli uomini non è la giustizia di Dio. La giustizia degli uomini si limita a disciplinare la convivenza, a regolare, nel modo migliore, i diritti di ciascuno. La giustizia di Dio invece è fondata sull’amore, traduce in pratica i due comandamenti fondamentali: ama Dio e ama il prossimo. È fondata sulla misericordia, che non significa che dobbiamo rassegnarci all’ingiustizia, ma significa che dobbiamo dare alle cose il giusto valore, talvolta lasciando a Dio il giudizio, sapendo che noi stessi siamo debitori verso Dio.
L’amore è insieme giusto e misericordioso, e Dio è amore, e in Lui la giustizia e la misericordia sono entrambe pienamente realizzate. Noi siamo stati creati a sua immagine e somiglianza, ed è per questo che abbiamo in noi sia l’esigenza della giustizia sia quella della misericordia.
Usare misericordia verso chi è in difetto con noi non significa rinunciare alla giustizia. Significa invece essere giusti, adoperando con gli altri quel metro di misericordia che il Padre continuamente usa verso di noi.