-
Il libro della Sapienza, chiude l’Antico Testamento e «apre» il Nuovo
Il fenomeno lecito della pseudo-epigrafia lo attribuisce a Re Salomone Nell’Antichità non era reato e neppure motivo di scandalo o sorpresa, «firmare» un testo o un qualsiasi scritto col nome di un autore famoso. È la pseudo-epigrafia, utilizzata per dare «forza» e autorità a ciò che si voleva trasmettere, restando sui solchi di pensiero dell’autore citato. Come in tutta la letteratura antica troviamo ciò anche tra i libri della Bibbia, il che non esclude di ritenerli ispirati: ne abbiamo esempi in Cantico dei Cantici e in Qoelet (Ecclesiaste), come in molte Epistole del Nuovo Testamento. Il libro della Sapienza rientra di diritto nel novero dei documenti dell’Antico Testamento, seppure scritto…