I protagonisti della Bibbia. 4 – Aronne
Il fratello maggiore di Mosè
Nel libro dell’Esodo incontriamo la figura di Aronne (אַהֲרֹן = letteralmente «portatore di martiri», ma anche «illuminato» o «arca»), primo figlio maschio di Amram e Jochebed. Ovviamente, come Mosè apparteneva dunque alla tribù di Levi, ovvero quella da cui doveva provenire il Sommo Sacerdote. Aronne fu infatti il primo Sommo Sacerdote della storia di Israele.
Aronne e Mosè, che avevano una sorella maggiore di nome Miriam, erano i pronipoti di Levi, di cui difatti Amram era nipote diretto.
Aronne assurge alla ribalta della cronaca quando Dio chiede a Mosè di andare a parlare con il Faraone. Mosè teme di non essere all’altezza in quanto balbuziente e Dio gli consiglia di farsi accompagnare dal fratello.
Il bastone di Aronne ebbe poteri eccezionali: da esso furono scagliate le piaghe d’Egitto, e fu in grado di inghiottire tutti i bastoni dei maghi egiziani che si erano trasformati in serpenti.
Aronne ebbe anche responsabilità nella vicenda della caduta nell’idolatria del popolo di Israele quando Mosè si era appartato sul Monte Sinai per ricevere le tavole della Legge. Nella lunga attesa della discesa di Mosè, il popolo perse la fiducia nel poterlo rivedere e volle costruire un simbolo da adorare per ritrovare coraggio. Fu così che Aronne raccolse le offerte in gioielli in oro degli ebrei e dopo averli fusi costruì l’immagine di un vitello.
Al suo ritorno Mosè si adirò fortemente, e per la rabbia scagliò contro il popolo e suo fratello le tavole distruggendole.
Aronne ebbe moglie (Elisabetta) e quattro figli (Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar). Come Mosè non entrò nella terra promessa, morendo prima del fratello verso il termine dei 40 anni di pellegrinaggio di Israele nel deserto, dove fu sepolto. A succedergli nella carica di Sommo Sacerdote fu il figlio Eleazaro.
Sulla morte di Aronne si rilevano due diverse versioni.
La prima, tratta dal libro dei Numeri, vede Mosè convocare Aronne e Eleazaro per condurli sul Monte Hor (o Cor). A quel punto Mosè fa spogliare Aronne delle vesti sacerdotali e le consegna a Eleazaro. Aronne quindi muore, pianto dal popolo per 30 giorni. Aveva 123 anni.
La seconda versione è invece contenuta nel Deuteronomio. La narrazione è molto più breve e informa che Aronne morì nei pressi di Mosera ove fu sepolto. Gli studiosi ritengono che Mosera sia in realtà Moseroth che fu una delle tappe sulla strada del Monte Hor.
Secondo l’esegesi ebraica Elisabetta, moglie di Aronne, discendeva dalla tribù di Giuda. Aronne viene considerato dagli ebrei il perfetto Zaddiq (צדיק = giusto), il titolo onorifico conferito solo ai più grandi rabbini.
Aronne è ricordato anche nel Corano (Harun), in cui non viene coinvolto nella vicenda dell’idolatria con il vitello d’oro. Lui e alla sua discendenza sono investiti della massima dignità sacerdotale.
La Chiesa Cattolica venera Aronne come Santo e viene festeggiato il 1° di luglio. Il martirologio romano lo ricorda così: «Commemorazione di sant’Aronne, della tribù di Levi, da suo fratello Mosè unto con l’olio sacro sacerdote dell’Antico Testamento e sepolto sul monte Hor».