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Padre Nostro, la preghiera perfetta
Aspetti teologici, storici e letterari della preghiera insegnata da Gesù La decisione di modificare la parte finale del Padre Nostro ha suscitato in chi non si occupa di linguistica e di teologia delle perplessità. Gli esperti hanno invece applaudito a questa scelta, che viene a correggere diverse inesattezze concettuali. Il Padre Nostro fu recitato da Gesù sicuramente in aramaico. Gli apostoli, i discepoli, e il popolo che lo ascoltava non avrebbe compreso alcun altra lingua. Al tempo del Cristo, in Palestina erano diffuse tre lingue: l’aramaico (derivato da un dialetto babilonese e appreso dagli ebrei al tempo dell’esilio), l’ebraico (lingua rituale, utilizzata in ambito liturgico), il greco (idioma dei dotti,…
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Siamo sicuri di saper pregare?
Cosa e perché chiedere a Dio il suo aiuto «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate». Il modo pagano di rapportarsi a Dio è il modo di chi pensa di avere a che fare con un padrone potente e capriccioso con cui non si può fare a meno di interagire ma da cui è necessario difendersi. Il modo cristiano è il modo di chi invece sa che Dio è un padre che ci vuole bene. Il modo pagano è il modo…
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Origine delle «ceneri» e il grande dono della Confessione
Vi fu un tempo in cui «ci si poteva pentire» una sola volta! Domani ricorrerà il mercoledì della imposizione delle ceneri. Tutti sappiamo cosa significa: si tratta di ricordare che in cenere saremo tutti ridotti nel nostro corpo provvisorio. Ma da cosa nasce questo rito. Occorre ricordare che fino all’epoca carolingia, quindi almeno fino al secolo VIII, la penitenza di un peccatore si poteva accettare una volta sola nel corso della sua vita. Sorge quindi la domanda: e se avesse peccato ancora? Ebbene: non vi era nulla di terreno che potesse assolverlo. Per un credente questa è una realtà molto dura: morire senza conforti di assoluzione dei peccati. L’imposizione delle…
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I protagonisti della Bibbia. 7 – Ezechiele
Le accuse di disobbedienza dei Re e la speranza nella prospettiva di Gesù Ezechiele è uno tra i profeti dell’Antico Testamento che vengono maggiormente ricordati per l’importanza e la profondità delle sue profezie. Nato a Gerusalemme nel 620 a.C. circa, Ezechiele fu tra i deportati nelle ondate di invasione dei Babilonesi. Lo troviamo infatti tra coloro che furono tradotti in terra mesopotamica nel 590 a.C. circa, all’età di 30 anni e nel 5° anno dalla deportazione del re Ioiachin. Il suo nome significa «Dio è forte», ma anche «Dio è la mia forza» e «Dio fortificherà». La sua voce fu una delle tre più autorevoli che si innalzarono al tempo…
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I protagonisti della Bibbia. 6 – Giacobbe, «il soppiantatore» che lottò con Dio
Per gli ebrei il terzo e ultimo patriarca, dopo Abramo e Isacco La figura di Giacobbe è singolare più ancora che particolare. Il suo nome deriva dal termine עקב (aqav = tallonare): Giacobbe infatti nacque trattenendo la mano sul tallone del gemello Esaù, nato prima di lui. Il nome però assume anche il significato di «soppiantare». Esaù infatti ebbe a dire al padre Isacco: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Giacobbe però fu chiamato da Yahwè col nome di Israele (ישראל), che deriva dalla radice שרא (srh, combattere) e אל (EL,…
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Lasciare che Gesù agisca in noi e per noi
Affidarsi al Signore non ci avvicina «solo» a Lui, ma anche tra noi Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!» (Dalla liturgia). Gesù entra in contatto con un sordomuto, fa delle cose strane: lo porta lontano dalla folla, gli mette le dita negli orecchi e tocca la sua lingua con la saliva. Il sordomuto non si rifiuta, non chiede neppure nulla, lascia agire Gesù. Dopo avere incontrato Gesù e avergli lasciato…
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Le opere del male rendono l’uomo impuro; l’ipocrisia lo rende pagano
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Dalla liturgia). I gesti rituali, le azioni di culto, non ci rendono migliori quando non sono legati ad una vita buona, quando non sono l’espressione di un cuore puro, di un’intenzione retta. Pensare che ci sia qualcosa nella natura che automaticamente possa renderci migliori o peggiori, senza il nostro impegno personale e il contributo della nostra ragione e della nostra volontà,…
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La conversione del cuore è riappropriarsi della somiglianza con Dio
Il vero senso della Sequela E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro» (Dalla liturgia). «Proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano». I discepoli sono inviati a proclamare che la gente si converta. Convertirsi significa cambiare strada, abbandonare la via del peccato, che progressivamente allontana da Dio, e allontanandoci da Dio ci immerge nel male. Dice il brano che i discepoli scacciavano i demòni, ungevano con olio molti infermi…