I protagonisti della Bibbia. 17 – Acsa, la più «impertinente»
Una donna che si erge a modello e reclama la propria autonomia
Il Libro dei Giudici ci presenta vari spunti di riflessione, tra cui emerge una lettura assolutamente particolare circa la figura femminile dell’epoca di riferimento.
In questo contesto si afferma la figura di una donna certamente intraprendente, che il prof. Don Gabriele Maria Corini ha sottolineato nel suo testo «Donne impertinenti» in accezione di «non pertinenza» a comuni canoni.
Acsa si può definire il prototipo delle donne «impertinenti» nel senso indicato, perché da oggetto, come purtroppo era considerato il genere femminile del tempo, si erge a soggetto e addirittura a protagonista.
Siamo in tempo di guerra per la tribù di Giuda, incaricata da Dio di muovere contro i Cananei. Caleb, prima della battaglia per la conquista della città di Debir, il cui nome era al tempo Kiriat-Sefer, pronuncia un giuramento: il guerriero che conquisterà la cittadina, avrà in sposa sua figlia Acsa.
Il guerriero vincitore fu il nipote di Caleb, Otniel, quindi cugino di Acsa.
Da notare come il padre abbia potuto disporre della figlia, senza neppure interpellarla, decidendone il futuro, come fosse una schiava oppure un oggetto.
A questo punto si verifica un fatto inaspettato. Acsa, al momento in cui deve essere consegnata a Otniel, e con un colpo di scena mai visto, ardisce andare incontro al promesso sposo, scendendo dall’asino che la trasportava.
Il motivo è ancora più sorprendente: Acsa persuade (il verbo ebraico utilizzato lascia intendere anche con seduzione) il futuro marito a richiedere una dote.
In quel momento Acsa dimostra, oltre alla grande intraprendenza, una notevole lungimiranza. Sta pensando alla sopravvivenza della propria futura discendenza e a quella del marito. Ottiene infatti che la terra arida a lei destinata a fosse arricchita dalla estensione a ben due sorgenti d’acqua.
Teologicamente questo fatto è molto importante, in quanto costituisce il primo segnale di un intervento femminile laddove la presenza maschile è insufficiente e poco disposta a considerare «le cose di Dio».
La discendenza, infatti è una delle identità più significative del rapporto che intercorre tra Dio e Israele. In questo caso si nota un distacco fra preoccupazioni di Otniel (il primo giudice) e Caleb, e quanto invece è importante per Dio.
È unicamente Acsa a ricondurre nel giusto tracciato la vicenda, ma come vedremo, con il progressivo distacco di Israele da Dio nelle vicende successive, ci si dirigerà verso la sciagura assoluta, rappresentata dall guerra civile. Il nemico sarà non più lo straniero ma il fratello stesso, in una condizione di degrado così forte da giustificare l’avvento della monarchia.