«Battere il ferro finché è caldo», detti e traduzioni
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«Battere il ferro finché è caldo», detti e traduzioni

Viaggio nella complessità delle traduzioni e delle comprensioni di scritture antiche

Tutti noi conosciamo il proverbio «Battere il ferro finché è caldo» e cosa voglia significare, ovvero insistere quando il momento è opportuno.

Immaginiamo però di formulare questo proverbio a chi conosce il ferro, ma non ha idea di come esso venga forgiato. Cosa ne dedurrebbe? Intenderebbe il tutto letteralmente e imparerebbe a forgiare il ferro. Perderebbe però, almeno in un primo tempo, il senso di ciò che volevamo comunicare.

Nella lettura delle scritture antiche, e anche in quelle Sacre, è un po’ così. Tante espressioni che vengono usate non sono comprese da noi uomini del terzo millennio, con la forza espressiva che esse volevano imprimere. E questo perché non conosciamo più alcune condizioni e modi di fare e di dire che erano invece comuni al tempo in cui furono scritte.

A tutto ciò dobbiamo aggiungere l’inesattezza delle traduzioni. Non si vuole dire che siano sbagliate, ma anche quando sono fatte in modo coscienzioso a volte non riescono a esprimere esattamente i concetti, perché i verbi e i termini usati, nel tempo si sono trasformati. In molti casi alcune parole non significano più la stessa cosa di un tempo, o, almeno, non riescono a dare la stessa importanza a un concetto perché è cambiato l’uso del termine oppure l’utilizzo di ciò che volevano descrivere.

Nella storia dell’uomo si sono avvicendate diverse culture, pensiamo solo all’epoca delle dominazioni persiana, greca, romana, all’avvento dei barbari, all’ascesa dei Franchi, ecc. Tutte queste culture si sono poi influenzate l’una con l’altra, cambiando anche alcuni aspetti di base.

Per accostarci alle Sacre Scritture, occorre dunque tanta umiltà. Saper riconoscere che non tutto ciò che non capiamo è assurdo o addirittura falso. La Teologia aiuta molto nelle interpretazioni, perché attraverso essa si arriva a chiarire il significato di un discorso o di un evento, e grazie a ciò si riesce a ricostruire una traduzione più corretta. La Teologia si serve della Storia, dell’Archeologia, della Filosofia e di molte altri discipline, per giungere poi a creare condizioni in cui possa essere fatta un’esegesi onesta e integra.

Leggendo i testi antichi, qualunque essi siano, ma il consiglio vale un po’ per tutto, è opportuno ricordarsi di quanto disse Socrate: «So di non sapere».

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