La piscina di Betzaeta: com'è oggi il luogo del miracolo all'infermo
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La piscina di Betzaeta: com’è oggi il luogo del miracolo all’infermo

Gesù in quel luogo guarì l’infermo che attendeva invano da tempo

In Giovanni 5,1-9 viene descritto un miracolo compiuto da Gesù, il quale, diretto a Gerusalemme si imbatté in un infermo, che, insieme a molti altri malati, attendeva da molto tempo di immergersi nella piscina. Il vangelo specifica che era paralizzato da 38 anni.

Occorre considerare che la piscina di Betzaeta era considerata miracolosa, in quanto saltuariamente l’acqua si muoveva. Gli ebrei del luogo ritenevano che scendesse un angelo ad agitare l’acqua, e che il primo che si immergesse dopo questo evento, guarisse. L’infermo si lamentava perché ogni qualvolta tentava di entrare, c’era qualcuno altro più che lo precedeva, e non aveva trovato nessuno che lo buttasse in acqua al momento giusto.

Gesù si mosse a compassione, e senza effettuare alcun segno, gli chiese: «Vuoi guarire?». Dopodiché disse semplicemente: «Alzati, prendi il tuo giaciglio e cammina». L’infermo si alzò guarito.

Da questo miracolo di Gesù partì, come sappiamo, l’accusa da parte dei Farisei scandalizzati per la guarigione fatta il sabato.

La piscina di Betzaeta fu costruita nel VIII secolo a.C. a Gerusalemme. Dal Vangelo di Giovanni sappiamo che si trovava nei pressi della Porta delle Pecore (a nord del Tempio), e che era costituita da cinque portici.

Gli scavi archeologici hanno localizzato il luogo presso la Chiesa di Sant’Anna in Gerusalemme, dove durante i restauri del 1888 ne furono ritrovati i resti. Betzaeta, in ebraico בית-חסדא, si traduce con «casa della misericordia». Oggi viene pronunciata Betsaida o anche Betesda.

Questa particolare piscina è citata anche nel Secondo Libro dei Re, nel brano in cui si narra dell’esercito assiro che si fermò proprio in quel luogo (chiamato «piscina superiore») diretto verso il palazzo di re Ezechia, vissuto a cavallo tra VIII e VII secolo a.C.

I resti della piscina di Betzaeta sorgono dunque proprio alle coordinate indicate dal vangelo e possono essere visitati nel quartiere musulmano, a nord-est della città vecchia.

Foto: i resti della piscina di Betzaeta

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