Qumran: ora è possibile camminare fino alla grotta 11Q
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Qumran: ora è possibile camminare fino alla grotta 11Q

Il corridoio esplorativo illustrato dal prof. Marcello Fidanzio

Forse non tutti sanno che esiste un’opportunità ghiotta e suggestiva, ovvero quella di poter camminare in un corridoio che unisce le rovine di Qumran alla grotta 11Q, passando addirittura sotto le grotte 1Q e 2Q. A illustralo è il professore Marcello Fidanzio, direttore dell’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche della Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), che è uno dei massimi esperti mondiali circa le ricerche sui manoscritti del Mar Morto.

Fidanzio ha dichiarato: «Il centro di visita, che da sempre attira migliaia di visitatori, è stato completamente ripensato: i lavori permetteranno una presentazione più chiara degli spazi e una loro più adeguata comprensione. In particolare, l’area del grande cimitero è ora restaurata e chiaramente leggibile anche da un occhio inesperto».

Si tratta dunque di una grande occasione per tutti gli appassionati di Archeologia, e di studi biblici in particolare.

I ritrovamenti sono eccezionalmente importanti perché costituiscono i più antichi manoscritti biblici originali ma ritrovati, e che risalgono fino al II secolo a.C.

Tra i documenti ritrovati (circa 950), tutti molto significativi, ce n’è uno particolarmente interessante e di grandissima rilevanza: un rotolo intatto della lunghezza di oltre 7 m. che riporta l’intero testo di Isaia, ovvero tutti i 66 capitoli.

È notevole constatare che questa striscia di pelle (pergamena) è curatissima. Il prof. Fidanzio ha evidenziatoche si tratta di: «un manoscritto elegante, che gli studiosi definiscono un’“edizione di lusso”, ma sorprendente se si considera che è scritto in una lingua “dialettale”, tanto da essere definito un testo “volgare”, del popolo, segno della vitalità nell’interazione con questi testi».

Sicuramente i ritrovamenti di Qumran hanno aperto altri interessanti interrogativi circa la comunità degli Esseni, che si rifugiò nella zona a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.

Il professor Fidanzio e il suo team sta lavorando per spiegare molti misteri che la Storia ancora cela nella zona. Ci si chiedono fra l’altro i motivi per cui i manoscritti siano stati conservati in questo modo, e il perché si sia ricorso a 10 grotte naturali (più difficili da esplorare) e una artificiale (facilmente distinguibile) nella quale si è trovata trovata una collezione molto ampia dei testi.

Molti documenti sono biblici, altri invece si riferiscono alle regole della comunità essena, tra cui il rotolo che contiene la «Dottrina dei due spiriti», che spiega la teologia essena in relazione alla ontologia.

Non mancano i testi considerati apocrifi e anche il Libro di Enoch. Insomma una quantità di informazioni che non mancheranno di aprire spiragli di estrema importanza.

Le dichiarazioni del Professore Marcello Fidanzio sono state tratte da un intervista inserita in un articolo di Barbara Uglietti pubblicato su Avvenire.it 

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