Essere primi, ma nell'amore
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Essere primi, ma nell’amore

Il primato del servizio avvicina l’uomo alla propria essenza e a Dio

Quando Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di essere i primi, il Cristo non si adira. Comprende che i “figli del tuono” non hanno ben chiaro cosa comporta la loro richiesta, e capisce anche i limiti umani che ci portano alla superbia e all’orgoglio insano.

In realtà Gesù sa che l’uomo può ambire ad essere il primo, ma non nella gloria terrena o nelle cose mondane, se non nell’amore e nel servizio.

La storia dell’umanità ci insegna che l’uomo non è ancora completamente maturato: lo testimonia il fatto che nonostante agi, comodità e l’ausilio di supporti come la tecnologia che rende la vita più facile, non ha raggiunto la felicità: manca sempre un “qualcosa”.

E questo “qualcosa” è la piena realizzazione della sua essenza. L’uomo è un essere sociale, creato per amministrare le cose di questo mondo, è ciò può essere fatto solo col servizio.

Gesù lo ripete continuamente: chi vuole essere il primo, serva il suo prossimo. Solo così l’uomo potrà essere felice, perché realizza la propria essenza, ovvero il motivo per cui è su questa terra.

Si tratta di un aspetto che la filosofia definisce ontologico: essere ciò che siamo. Ed è l’unico modo per raggiungere la felicità su questa terra e proiettarsi verso Dio.

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