Àdam, è assonante con «suolo fertile» e significa anche «umanità»
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Àdam, è assonante con «suolo fertile» e significa anche «umanità»

Il nome di Adamo nel suo significato etimologico e teologico, nonché nei suoi compiti

Sia Cristiani che Ebrei e Islamici considerano Adamo la rappresentazione della prima creatura umana. Le interpretazioni sulla creazione sono ancora aperte, ma pochi ormai pensano che il riferimento al «primo uomo» possa realmente essere a quello di una persona identificabile.

Ci sono varie scuole di pensiero al riguardo, ma cosa abbiamo di certo dal punto di vista pratico e riscontrabile con una logica scientifico-letteraria, sono i riferimenti etimologici, ovvero le origini letterarie del nomne, a cui si aggiungono le deduzioni teologiche.

Adamo (in ebraico אָדָם‎, in arabo آدم‎ʾĀdam). Letteralmente il termine in ebraico è in assonanza con «adamà» («אדמה»), ovvero «suolo» che ha specifica attribuzione ad una «terra coltivabile». In Genesi 1,7 è specificato che Dio per creare l’uomo si servì della «polvere del suolo» («עפר מן-אדמה»). Da rimarcare che polvere («עפר») in ebraico si traduce anche con l’aggettivo «sporco».

Da questa origine prende corpo il famoso : «Tu sei polvere, e polvere ritornerai».

Il termine Àdam è però utilizzato anche come nome proprio, ma non tutti ricordano che l’uso più frequente è quello che indica la «umanità» intera, ovvero la condizione umana con i suoi limiti.

Ecco dunque che affiora il messaggio biblico, secondo cui Dio creò l’umanità attraverso la polvere la terra fertile.

Da Genesi stessa, nei versetti precedenti, abbiamo appreso che il creato non avrebbe potuto essere sfruttato adeguatamente senza la presenza di un essere che potesse farlo. Da qui abbiamo dunque l’indicazione di una missione originaria che Dio vuole sia propria dell’uomo, ovvero l’utilizzo razionale e proficuo del creato. L’uomo infatti è stato ritenuto necessario affinché la natura si sviluppasse in libertà attraverso le sue opere («[…] non vi era chi lavorasse il terreno e facesse sgorgare dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutta la superficie del terreno». Gn 1,5-6).

Da questo deduciamo che Àdam ha avuto la sua ragione di esistere nel prendersi cura di TUTTO il «terreno» creato.

Per svolgere il suo compito l’uomo ricevette da Dio un privilegio di superiorità nei confronti degli animali. Lo deduciamo dal fatto che il Creatore mandò tutte le specie viventi dall’uomo affinché egli desse loro il nome.

Sappiamo infatti che l’imporre il nome, per gli Ebrei indicava il possesso. Ma il verbo utilizzato da Dio per l’esercizio della potestà dell’uomo sulle altre specie viventi fu «soggiogare» (ovvero «porre il giogo» e quindi utilizzare affinché siano proficui): non fu detto «dominare» e ancor meno «maltrattare». Gli animali e tutte le «cose» che costituiscono il Creato, sono a disposizione dell’uomo, ma egli è tenuto a conservarle con cura.

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