La torre di Siloe, storia e Bibbia
I riscontri storici sul crollo che uccise 18 Galilei
La vita terrena di Gesù si svolse, come sappiamo, nel contesto dell’occupazione romana dell’odierna Palestina, e costituì per gli storici un fatto estremamente marginale, seppure nella cronaca dell’epoca riscosse una discreta eco, tanto da essere riportata da illustri storici.
Gli eventi gesuani, però, non hanno avuto il risalto delle grandi imprese riportate sui libri, in quanto furono a lungo considerate un fatto locale e circoscritto, almeno fino a quando ci si è resi conto, col diffondersi del Cristianesimo, di quanto questo avrebbe cambiato la Storia.
Ne consegue che alcuni eventi narrati nella Bibbia non abbiano ancora trovato un riscontro storico o storiografico. Altri fatti invece hanno un valore teologico più che storico, e vanno interpretati “leggendo tra le righe”.
Nel primo caso rientra la vicenda del crollo della Torre di Siloe, che Gesù cita nel Vangelo di Giuda. Nel crollo di questa torre vennero coinvolti 18 sacerdoti galilei, e Gesù ne approfittò per specificare che la loro morte non era collegata ai loro eventuali peccati. Questa sciagura servì perciò a Gesù per invitare al discernimento sull’intervento di Dio nelle disgrazie, e invitava a comprendere che Dio porta il bene e non il male. Collegò la vicenda ad un altro evento più attuale ai suoi giorni, ovvero l’uccisione di alcuni sacerdoti da parte di Pilato.
Dal punto di vista storico, però, non abbiamo ancora riscontri su dove effettivamente sorgesse la torre di Siloe, ma possiamo affermare (anche storicamente parlando) che doveva esistere. Non avrebbe avuto alcun senso, altrimenti, che Luca citasse un fatto inventato in quel contesto.
Luca fu un redattore del Vangelo che si preoccupava attentamente del confronto con la storia, perché da letterato (probabilmente medico) amava la scientificità, che fu una delle linee guida della sua redazione evangelica, con una ricostruzione degli eventi che può verosimilmente fatta risalire agli anni 80/90 d.C. e quindi probabilmente almeno 50 anni dopo la morte di Gesù, anche se un gruppo di studiosi tende a collocarla negli anni 60/70.
Si sono dunque cercati a lungo i resti di questa torre, che possono o meno essere sepolti. In un primo tempo il commentatore biblista Matthew Henry avanzò l’ipotesi che la torre fosse in realtà una delle colonne della piscina di Siloe che identificò erroneamente con quella di Betzaeda, ma il ritrovamento di quest’ultima smentì la congettura.
Si pensò poi che fosse una delle torri di un acquedotto che portava l’acqua alla piscina di Siloe. Si è notato però che i due acquedotti che la servivano erano stati costruiti a livello del suolo.
Infine, alcuni studiosihanno pensato che fosse una torre del sistema difensivo della zona, a protezione del passaggio verso Gerusalemme.
Sta di fatto che al momento non possiamo sapere dove la Torre di Siloe fosse collocata, e ciò resta ancora uno dei quesiti a cui l’Archeologia deve rispondere.
Nella foto l’immagine dei resti della piscina di Siloe.