Fare la volontà del Padre
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Fare la volontà del Padre

Alle intenzioni devono seguire i fatti: e non è mai troppo tardi per farlo

«Vieni, Signore, non tardare: perdona i peccati del tuo popolo. Alleluia».
(Dalla liturgia)

La breve parabola che il Vangelo di oggi ci propone va al centro del senso della nostra santa religione. La nostra non è la religione degli annunci, dei buoni propositi, dei buoni sentimenti. La nostra religione ha come motore propulsivo il fare. La nostra fede ci insegna a fare la volontà di Dio.

Non stiamo parlando di attivismo senz’anima, di un darsi da fare cieco e sciocco, ma di un adeguare la nostra vita, i nostri pensieri, le nostre scelte, le nostre azioni a Dio e alla sua volontà.

Veniamo al testo: uno dei figli sembra accondiscendere alla volontà del padre, ma poi non persevera nel buon proposito, e non fa ciò che gli era stato comandato. L’altro figlio fa il contrario: dice di no, ma poi si pente e fa la volontà del padre. Di questo secondo figlio non si loda l’aver detto no, l’essersi mostrato ribelle alla volontà del padre, ma l’essersi pentito e l’aver cambiato direzione.

Cristo nella parabola non loda chi si ribella a Dio, chi è capace di dire di no. Tutt’altro. Il primo che ha detto di no a Dio è stato Lucifero, e ha dato origine a tutto il male che imperversa nella storia umana.

Non è buona cosa dire di no a Dio, non è buona cosa rivendicare un’impossibile autosufficienza dal nostro Creatore.

Gesù loda il secondo dei due figli perché è stato capace di pentirsi, di cambiare strada, di arrendersi alla volontà del padre.

L’altro figlio è partito bene ed ha finito male: non ha perseverato nel bene, e i buoni propositi iniziali non sono serviti a nulla, non hanno portato alcun frutto.

In questi termini deve essere letto l’accenno alle prostitute e ai pubblicani: questi ci passeranno davanti non in quanto prostitute e pubblicani, dediti ai loro lucrosi e disonesti affari, ma perché, una volta raggiunti dalla parola del Signore, dalla sua grazia, hanno saputo interrogarsi e cambiare, con sforzo, con difficoltà e sicuramente anche con qualche insuccesso, la loro vita.

Chi invece si sente sicuro di se stesso, pur vivendo in modo lontano dall’insegnamento del Signore, si pone fuori, per sua scelta, dall’abbraccio di misericordia di Dio.

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