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Gesù buon pastore: la risposta alle critiche dei Farisei
La critica nasce dal non comprendere «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Dalla liturgia). «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati». Gesù non assume l’atteggiamento sprezzante dei farisei, che disprezzano le altre persone. Ma neanche si fa vicino a pubblicani e peccatori per farsi complice dei loro peccati. Gesù si fa vicino ai peccatori (e quindi a me e a voi)…
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Giovanni, che fu il Battista, ebbe il suo nome da Dio
La vicenda della guarigione di Zaccaria dal mutismo «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni» (Dalla liturgia). Al centro della narrazione del Vangelo della nascita del Battista c’è il nome di Giovanni: il nome nella Bibbia indica la persona, il suo unico ed irripetibile valore. Il vero nome è quello dato da Dio, cioè come dire che solo Dio conosce l’uomo, ogni uomo, ciascuno di noi, nel suo vero intimo. Uno è se stesso nella misura in cui si apre alla relazione con Dio, l’unico che è in grado di chiamarlo con il suo vero…
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Nel compimento si supera in misericordia la giustizia umana
L’amore è giusto e misericordioso «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello» (Dalla liturgia). «Occhio per occhio» e «dente per dente» non sono parole che indicano una pratica barbara, disumana, qualcosa di ingiusto. Tutt’altro. Sono espressioni che sintetizzano la giustizia degli uomini. Una giustizia forse primitiva, un po’ brutale, che deve essere ancora perfezionata, ma queste parole non realizzano un’ingiustizia. È però vero che la giustizia…
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Gesù, il compimento che è rivoluzione
Certi brani della Bibbia trovano la spiegazione solo dopo il “compimento” «Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui» (Gv 14,23).(Dalla liturgia). Le domande degli interlocutori di Gesù, che lo interrogano non per conoscere la verità, ma per metterlo in imbarazzo, arrivano a toccare la sua stessa persona. La domanda è questa: se il Messia, come dice la scrittura, è figlio di Davide, è suo discendente, come mai Davide lo chiama Signore? Figlio di Davide era in effetti uno dei titoli del Messia, e faceva pensare non solo alla sua provenienza (il Messia doveva provenire dalla stirpe…
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Dare a Dio ciò che è di Dio
Chiediamoci dunque cosa è di Dio. «Allora disse loro: “Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Gesù disse loro: “Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio”.E rimasero ammirati di lui». (Dalla liturgia). Questo brano di Vangelo ci parla di un tema molto delicato: i rapporti tra religione e potere civile.Questo gruppo di persone fa a Gesù una domanda terra-terra, infatti è come se gli dicessero: «va bene il Padre, la vita eterna, il Regno di Dio, l’amore, la misericordia, il perdono, questi begli argomenti di cui tu ci parli sempre e che a noi interessano così poco.…
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Cento volte tanto: la promessa di Gesù
Una vita piena è solo quella “abitata” da Dio «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». (Dalla liturgia). «Che cosa ce ne viene in tasca a seguirti?». In parole povere è questa la domanda di Pietro. Ed è una domanda umana, una domanda lecita, una domanda che ciascuno di noi si fa,…
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Gesù va oltre alle nostre debolezze
Spesso siamo noi a non avere il coraggio «E, detto questo, aggiunse: “Seguimi”».(Dalla liturgia). Sappiamo bene che Pietro la notte del giovedì santo, durante il processo farsa intentato contro Gesù nella casa del sommo sacerdote, per tre volte aveva rinnegato il Signore. E ora, dopo la resurrezione, Gesù chiede per tre volte a Pietro se lo ama. E poi gli affida la missione. La più alta per un essere umano, dopo quella di Maria. Gesù non si ferma davanti alle nostre debolezze, ma ci aiuta a non lasciarci scoraggiare, a migliorare, a vivere secondo la sua volontà. Non lasciamoci scoraggiare dai nostri peccati. Non permettiamo che ci allontanino da Dio.…
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Il Timor di Dio è l’equilibrio: sapere esattamente chi siamo
Spesso si confonde il Timor di Dio con la paura: in realtà è ben altro «In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». (Dalla liturgia). «Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica». Cosa significa questo? Siamo beati se non ci consideriamo più grandi del nostro unico padrone, se non ci riteniamo più grandi di Dio. Noi non pensiamo di essere più grandi di Dio. Almeno non lo pensiamo a livello teorico,…
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La Fede “performante” migliora anche la vita terrena
Credere è anche sapersi affidare «Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». (Dalla liturgia). Per avere la vita eterna, la gioia senza fine del Paradiso, ma anche per avere una vita piena su questa terra, è dunque necessario credere nel Figlio. Cosa significhi credere lo abbiamo già visto nei giorni scorsi. Certamente significa credere nelle verità che professiamo nel Credo. Significa ritenere che sia vero che Dio esiste, esiste in una sostanza e in tre persone, che ha creato il mondo e ciascuno di noi, che Gesù è vero uomo e vero…
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Maddalena vide realmente Gesù Risorto dopo la prova della Fede
Anche noi potremo vederlo realmente «”Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!” – che significa: “Maestro!“» (Dalla liturgia). Maria di Magdala sta davanti al sepolcro di Gesù e piange. Incontra addirittura Gesù, ma non è in grado di riconoscerlo finché Gesù non la chiama per nome. Allora i suoi occhi si aprono, e capisce tutto. Noi non capiremo nulla di Gesù risorto – e quindi non capiremo nulla di noi stessi, del senso della…