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Spesso neppure i miracoli servono a convincerci
Quante volte diveniamo anche noi “popolo dalla dura cervice”? «Voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. (Dalla liturgia). «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Gesù aveva appena detto loro: «Io e il Padre siamo una cosa sola». Agli occhi di quei Giudei la bestemmia è evidente,…
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Nella collaborazione il significato della guarigione del malato
La guarigione alla “Porta delle Pecore”: perché 38 anni? «Gesù gli disse: “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì».(Dalla liturgia). L’angelo che scende nell’acqua guarisce una persona, ogni tanto. Gesù invece guarisce tutti, sempre. Gesù porta a compimento le promesse del popolo di Israele. Ciò che nell’Antico Testamento era accennato, parziale, incompiuto, riservato a pochi, ora diventa reale, completo, per tutti. La grazia di Dio opera pienamente in Gesù. Il malato, che per trentotto anni tenta invano di arrivare per primo all’acqua ben rappresenta il popolo di Israele, che ha vagato con Mosè nel deserto per trentotto anni, compiendo lo stesso cammino che i soldati israeliani,…
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Amare senza limiti è l’essenza del Cristianesimo
Un cristiano non può accontentarsi del “minimo”, ma deve andare sempre oltre «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».(Dalla liturgia). «Amerai». La religione non dice prima di tutto: «Fai». Oppure «Non fare». No. Il primo e il più importante dei comandi è: «Amerai». Non che gli obblighi e i divieti, in particolare quelli dei Dieci Comandamenti non siano importanti. Tutt’altro. Lo sono…
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Il figliol prodigo e il perdono del padre
Il perdono di Dio va oltre alla nostra idea di misericordia «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». (Dalla liturgia). Ma quando il figliol prodigo viveva lontano dal padre, dissipando i suoi averi, il padre gli voleva bene ugualmente? È una domanda che spesso si sente fare. Il padre stava alla finestra, scrutando l’orizzonte, nella speranza di veder comparire il figlio. Sicuramente gli voleva bene. Ma, pur volendogli bene, il suo perdono, il suo amore non può raggiungere il figlio…
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La grande forza della misericordia
Non è una concessione né una compensazione «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati». (Dalla liturgia) Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Sembra essere questo il versetto centrale, riassuntivo di questo brano. La misericordia è l’amore ostinato, che non smette di amare neanche quando non è corrisposto, neanche quando viene tradito. Il Signore non ci chiede di essere misericordiosi verso chi è in debito verso di noi perché chi in qualche modo ci ha offesi merita il nostro perdono. No. Tante volte chi ci ha offeso il perdono non lo merita…
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Perdonare per essere perdonati
Siamo noi stessi nel Padre Nostro a chiedere di essere giudicati come giudichiamo «Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono». (Dalla liturgia). L’atteggiamento benevolo verso gli altri uomini, il dovere di perdonare chi ci ha fatto e chi ci fa del male non nasce dal fatto che gli altri, in particolare chi ci fa del male, meritino qualcosa di buono da noi. Spesso chi ci offende non merita proprio il nostro perdono né…
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L’ascolto della Parola di Dio dona la luce per vedere
La luce fa vedere anche ciò che è male: per questo molti la rifiutano «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione». (Dalla liturgia) Il segno di Giona, nel vangelo di Luca, è la parola stessa di Gesù: ascoltando le parole di Giona che li ammoniva su un prossimo castigo di Dio – è un famoso episodio dell’Antico Testamento – gli abitanti della corrotta città di Nìnive si convertirono. La regina del Sud era la…
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Quaresima: il tempo in cui “il Signore ci è stato tolto”
Quanto è importante Gesù nella nostra vita? «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». (Dalla liturgia) La Quaresima è quel tempo liturgico che ci ricorda che lo Sposo ci è stato tolto. Ci è stato tolto con la sua passione e morte. Il tempo liturgico è un tempo che ci è dato per meditare in modo particolare su un aspetto della nostra fede, e quindi della nostra vita. Il tempo della Quaresima ci fa riflettere sulla passione e morte del Signore Gesù, cioè sul fatto che lo Sposo ci è…
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Il miracolo produce effetti graduali
C’è il momento topico, ma non è tutto! «Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: “Non entrare nemmeno nel villaggio”». (Dalla liturgia). Il cieco di Betsaida è stato guarito da Gesù. Ha recuperato completamente la vista. Ma non la ha recuperata subito. La sua guarigione è stata una cosa progressiva. L’incontro con il Signore ha prodotto i suoi effetti con gradualità. Il percorso di conversione, cioè di guarigione spirituale che il Signore ci indica e sul quale ci guida, non è una cosa istantanea. Certamente c’è un…
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Non è tanto il “come”, quanto il “perché”
Gesù indica le modalità di richiesta al Padre «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». (Dalla liturgia). Il rifiuto di Gesù non è dovuto al fatto che i farisei gli avessero chiesto un segno, ma è legato al motivo per cui essi lo hanno chiesto. I farisei non chiedevano un segno per essere certi della verità, o quanto meno per capire meglio, ma per mettere alla prova Gesù. Quando ci si avvicina a Gesù, alla sua parola, alla Chiesa, con un atteggiamento mentale negativo, pensando cioè che quello che viene insegnato e proposto non sia rilevante per la…